Nel giorno di ferragosto, nonostate il caldo, mi concedo la consueta escursione sui sentieri del Trebbia.
La tenacia è stata premiata da un incontro di tutto rispetto: l’animale simbolo del Parco Regionale del Trebbia, l’Occhione.
Questo animale è tra quelli a rischio di estinzione; come altri nidifica al suolo, in piccoli avvallamenti tra le pietre del greto.
Ha abitudini prevalentemente crepuscolari o notturne; il suo piumaggio mimetico lo nasconde alla vista quando si trova sul suolo.
Mi è capitato più volte di riuscire a vederlo ma fotografarlo è un po’ più complicato.
L’autofocus spesso non riesce a rilevare un contrasto sufficiente per la messa a fuoco; solo quando lo sfondo mette in risalto la sua presenza, come in questo caso, gli automatismi delle moderne macchine fotografiche riesco a venirci in aiuto; in alternativa possiamo tentate la messa a fuoco manuale, con tutte le difficoltà del caso.
Se ne conoscono 10 sottospecie:
- Burhinus oedicnemus oedicnemus
- Burhinus oedicnemus saharae
- Burhinus oedicnemus jordansi
- Burhinus oedicnemus theresae
- Burhinus oedicnemus astutus
- Burhinus oedicnemus insularum
- Burhinus oedicnemus harterti
- Burhinus oedicnemus distinctus
- Burhinus oedicnemus indicus
- Burhinus oedicnemus mayri
ma non chiedetemi a quale appartenga l’esemplare in foto.
PS: mi capita talvolta di vedere alcuni “amanti degli animali” portare il loro cane a passeggio, senza guinzaglio, sulle rive del fiume; questa pratica è VIETATA nell’area del parco!
Per i nostri amici a quattro zampe ci sono luogo più idonei dove farli correre senza rischiare di compromettere, più o meno inconsapevolmente, la presenza di questa specie rara sul nostro territorio.
Invito calorosamente anche i bipedi, amanti della tintarella, a prestare la massima attenzione per non calpestare accidentalmente i nidi presenti sul suolo.